Claudio Corfone
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MICRO_MOSSO

Guardati intorno, prendi un oggetto qualsiasi, magari una banale teglia per fare le torte… Dimentica la sua funzione, osservala con occhi nuovi, immagina, quante cose può essere?

In tutta la sua arte Claudio Corfone (Foggia, 1985) gioca con gli elementi del mondo, mi piace dire del suo mondo, perchè è una persona che ha conservato lo sguardo attento come quello dei bambini, capace di meravigliarsi, di scoprire sempre una nuova bellezza. Ama le parole, ama il colore, ama la qualità intrinseca degli oggetti che compongono la quotidianità. Con le sue opere possiamo condividere questa bellezza ritrovata con lui: è già tutto intorno a noi, non servono troppe complessità per poter parlare di arte, basta saper guardare. Saper guardare però è una qualità rara, per vedere davvero ci vuole sensibilità, capacità inventiva per pensare che una teglia da forno possa diventare un’opera d’arte.

Era una calda giornata di fine luglio quando Claudio mi ha parlato entusiasta della sua idea per la nostra collaborazione: realizzare Teglia Natale, un’opera fatta appunto su teglie di alluminio riportanti ciascuna un diverso segno zodiacale. Mi spiegava di come l’alluminio fosse secondo lui un materiale bellissimo, luminescente e semplice, avrebbe poi lavorato sui segni zodiacali che conosce benissimo e che lo hanno sempre affascinato. Dodici teglie totali, ogni persona avrebbe potuto prendere il proprio segno zodiacale. Il termine Natale avrebbe poi fatto pensare alla festività natalizia creando un fraintendimento perchè in realtà era solo un rimando alla propria nascita. Ho cavalcato l’onda del suo entusiasmo per questa visione. Oggi che la vedo finita capisco come sia un’opera che racconta perfettamente gli interessi di Claudio: un’opera che voglio definire “popolare” sul piano culturale e del costume perchè usa un oggetto banale come supporto e un soggetto caro alla nostra tradizione come la costellazione dello zodiaco. Ma da un primo sguardo nulla di tutto questo è così chiaro: i segni sono trascritti in latino, le teglie sono tutte dipinte di colori diversi, ci sono poi dei fori che appaiono proprio come stelle sulla superficie monocroma. La teglia non è più una teglia. 

Testo di Giulia Zompa